Il 22 maggio ricorre la memoria liturgica della Beata Maria Domenica Brum Barbantini. Accogliamo il suo testamento.

Il 22 maggio ricorre la memoria liturgica della Beata Maria Domenica Brum Barbantini. Accogliamo il suo testamento.https://drive.google.com/uc?export=view&id=13QR56gfCIygEQQoGP71LVaSqMwPhPc-F
Alle mie care sorelle e figlie amatissime in Gesù Cristo.

In separarmi da voi anche per pochi giorni in occasione di un viaggio, od altro, ho pur veduto il vostro dispiacere, la vostra pena, che tutta riverbera sul mio cuore, già troppo intenerito e commosso per una tale, anche breve separazione. Ora che si approssima il momento che io devo separarmi da voi, no per pochi giorni, ma per tutto quel tempo che Iddio solo conosce, che non ci vedremo più su questa terra … quale sarà la mia, quale la vostra afflizione? Io che mi che mi vedo vicina a lasciarvi procuro con l’aiuto di Dio a dispormi con rassegnazione, tanto che penso più al vostro che al mio dolore; 

ed è perciò che v’indirizzo questi miei desideri, questi ultimi consigli. Desideri di una madre che tanto vi ama; consigli di un’anima che vi desidera ogni bene.

Non vi affliggete di troppo, mie care figlie, per la mia partenza da voi; pensate che la morte è un tributo che tutti dobbiamo rendere; che i miei giorni sono stati assai lunghi (così avessi io saputo valermene per santificare l’anima mia, per soddisfare con perfezione gli obblighi gravi de’ quali m’era caricata, per volere di Dio…). Si deve morire, amate figlie, ma per vivere eternamente in cielo. Se il Signore mi usa misericordia, là ci riuniremo dove la morte non può penetrare, e dove saremo sempre felici in Dio, e senza timore di più allontanarci da lui unico nostro amore.

Non dimenticate mai la vita che ci è data unicamente per acquistare il cielo; che bisogna patire virtuosamente per rendercene degne; convien seguir il nostro divino esemplare camminando non per una strada di rose, ma coperta di spine, sulle tracce del nostro maestro e redentore Gesù. Egli ha patito ed ha amato in tutto il corso della sua vita mortale. Ha patito unicamente perché ci ha amate… Quanto ha patito si può comprendere da chi pondera la dolorosa sua passione, la ignominiosa sua morte; ma chi mai può comprendere o penetrare la vastità, l’immensità, la profondità dell’amore dimostratoci nell’istituzione del ss.mo sagramento? Ah che umana mente non è capace di concepire una giusta idea e si perde in questo pelago sterminato di eccessivo amore. Amore effettivo a tutta prova, affettivo in tutte le circostanze.

Voi dunque, mie care, seguite questi generosi esempi divini; patite volentieri; amate Iddio di tutto cuore. Amate le sue creature, e specialmente le bisognose, o inferme e moribonde; in quelle riconoscete che Gesù attende i vostri servigi, i vostri sacrifici. Ricordatevi che nel divino giudizio tutte saranno passate in rivista le vostre operazioni, non solo, ma i vostri pensieri, i vostri desideri pur anco, onde non vi contentate di fare, ma fate il tutto con la maggior perfezione possibile, e col retto fine di dar gusto a Dio. Perché poi ciò vi riesca prima di tutto chiedetelo con gran fiducia a Dio, dispensator generoso di tutte le grazie senza di cui nulla possiamo con le nostre forze.

Onde agevolarvi il cammino della perfezione e facilitarvi l’ingresso al cielo, meditate ai sacri piedi di Gesù Cristo Crocifisso, e studiate voi stesse le vostre inclinazioni, le vostre tendenze, le vostre passioni; vedendovi difettose non vi smarrite, ma ricorrete con figlial fiducia a Gesù, alla nostra amorosa madre Maria ss.ma, a S. Camillo, nostro protettore. Chiedete aiuto, soccorso, forza, attività e perseveranza per combattere e vincere voi stesse, contro voi stesse. Cercate col divino aiuto di riportare ogni giorno qualche vittoria, e voi felici mie care; felicissime se voi così operando, cioè combattendo e vincendo ogni giorno, giungerete a trionfare di voi stesse; ad essere padrone del vostro cuore, delle vostre passioni onde volgerle tutte in servizio di Dio, in vantaggio dell’anima vostra. Questa pratica, a voi utilissima, ve la raccomanda quella vostra madre che tanto vi ama e che voi amate; e ve la raccomanda come ultimo suo consiglio; non vogliate dimenticarlo mio care.

Oh come tutto passa e svanisce! Iddio per sua misericordia mi ha conceduta lunga vita nella quale poteva farmi molti meriti… molti anni ho passati… ma come? Voi lo sapete, o mio Dio! E quanto mi resta ancora da vivere su questa terra? Poco, in confronto di quanto ho vissuto! E che farò per risarcire il mal fatto, per i cattivi esempi a voi dati, che era obbligata di edificare col buon esempio con una vita intemerata e santa?

Ah perdono mio Dio! Queste righe che vergo per le mie amatissime figlie, alle quali domando perdono di non averle edificate col buon esempio e santità di vita, valgono anche presso di voi a ottenermi a ottenermi (sic!) misericordia e perdono, e a riempire il mio spirito di una ferma speranza che perdonata mi abbiate; che io sia in grazia vostra; che il poco che mi resta di vita sia un’ammenda, un tributo di sincera penitenza; e le pene che accompagneranno l’ultima mia malattia e la mia morte io già d’ora per allora ve lo offro, unite ai meriti e alla passione e morte di Gesù, in espiazione dei miei peccati.

Dove sarò io quando le mie figlie leggeranno questo mio foglio? Spero nella divina misericordia, nei meriti infinti di Gesù, nella protezione dell’amorosa nostra madre Maria ss.maAddolorata, di S. Camillo de Lellis, di San Giuseppe e di tutti i santi e sante, e del mio Angelo custode, che l’anima mia sarà in luogo di salute. Ma chi sa quanto tempo dovrà trattenersi ad ardere in purgatorio, onde espiare le proprie colpe?

Il purgatorio, anche prolungato, sarà una misericordia di Dio per chi come me ha meritato l’inferno. Ma l’essere trattenuta dall’unirmi al mio Dio, al mio divino redentore e padre amoroso, essere impedita di abbracciare la mia amorosa madre Maria SS.ma … ah in sol pensarlo imbrividisco e tremo. Ben mi avveggo che questi accenti affliggono i cuori delle amorose mie figlie… deh non piangete, ve ne prego. Questo pensiero valga non a spargere inutili lacrime per la mia morte, ma a impegnarvi a fare orazione per l’anima mia; siate certe che non sarete da me dimenticate, che mi amerò allora con maggior perfezione e pregherò per tutte le mie, care figlie con più efficacia di quello ho potuto fare, e avrei potuto fare vivendo con voi su questa terra.

Leggendo questo foglio, ciascuna di voi, s’immagini che la madre vostra vi parli con la propria voce dichiarandovi la sua ultima volontà, quale desidera che resti sempre viva nella vostra mente e nel vostro cuore. L’ultima volontà, gli ultimi consigli e raccomandazioni fatte dai genitori sono state sempre sacre per i figli… Non dubito e mi consola anzi la certezza che da voi, mie care figlie, verranno adempiti i miei desideri, i miei più caldi voti.

Amate Iddio sopra ogni altra cosa; preferite la morte più presto che disgustarlo. Amate lo stato in cui per sua misericordia Iddio vi ha poste, adempiendone con alacrità e prontezza i doveri. Amatevi le une l’altre, sopportando con carità gli altrui difetti. Siate umili, pazienti, mortificate, obbedienti; e così vivrete una vita tranquilla; farete la morte del giusto e godrete in cielo il premio promesso, ai veri seguaci di Gesù Cristo, e che lo averanno imitato nella sua umiltà, carità, obbedienza all’eterno suo Padre, fino a morire come un reo sopra una croce.

Questo modello di perfezione (ve lo ripeto volentieri) sia sempre sotto i vostri occhi, e più scolpito nei vostri cuori; e non temete; la sua misericordia sarà sempre pronta in vostro soccorso, e in tutti i vostri occhi, e più, scolpito nei vostri cuori; e non temete; la sua misericordia sarà sempre pronta in vostro soccorso, e in tutti i vostri bisogni spirituali e temporali.

Addio, mie amatissime figlie; il mio più ardente desiderio, il mio ultimo voto è quello di rivederci tutte unite nella paternità beata; e lo spero dalla misericordia di Dio, nei meriti di Gesù, nella protezione di Maria SS.ma Addolorata. Vi benedica l’eterno Padre, il divino Figlio e il S. Spirito, Dio uno e trino. Vi benedica, protegga e consoli la SS.ma Madre di Gesù e madre nostro amorosissima; il nostro protettore San Camillo de Lellis vi benedica pure e diriga i vostri passi. Ricevete e gradire l’ultimo addio, e una lacrima, che nel pensare a distaccarmi da voi sfugge dagl’occhi, e più dal cuore della vostra aff.ma

Sorella e madre in Gesù Cristo MARIA BRUN BARBANTINI

Indegna serva di Maria SS.ma Ad.ta

Lucca 27 settembre 1859https://drive.google.com/uc?export=view&id=1pB9ogqMMPpEEqwRmKKUnfkPdoA5g2d1qhttps://drive.google.com/uc?export=view&id=1D9HyIu7-hq_jMbFvOiTUOs8aDSATq5d6

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