In questo duro e difficile momento del COVID 19, dopo i giorni del picco dell'emergenza e dopo essere stato controllato negativo e passato i giorni della quarantena ho ripreso con la mia esperienza da Fisioterapista in una RSA vicino a Foggia. Durante questo mio ministero camilliano, a contato diretto con i malati, in più occasioni mi è capitato di prestare assistenza spirituale a pazienti che ci stavano lasciando. Per me è sempre stata una esperienza commovente e unica poter donare una benedizione a tanti di loro che, con situazioni cliniche compromesse, ci stavano lasciando.
Nel rispetto delle prescrizioni per evitare il contagio e per non diventare fonte di contagio, cerchiamo di essere presenti accanto ai malati COVID 19, non solo con la nostra professionalità ma soprattutto come presenza di consolazione sia per il malato COVID stesso che per i parenti che non li hanno potuto dare l’ultima carezza. Per i parenti, sapere che il loro congiunto ha ricevuto la benedizione prima di morire è di grande consolazione.
Il coronavirus non sta facendo solo i morti, ma anche tanta gente in difficoltà che riceviamo, per altro, nella nostra piccola parrocchia di Borgo Mezzanone. Non parliamo per altro dei ragazzi migranti che, non andando più nei campi per la raccolta, sono in gravi difficoltà per trovare almeno un pasto al giorno. La nostra comunità per quanto può è all’ascolto di tutti. Ma la situazione è molto complicata. Ci affidiamo alla Providenza e alle vostre preghiere. Vi affido particolarmente i colleghi operatori sanitari, le loro famiglie e la nostra piccola comunità camilliana.
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