25° Centro S. Camillo - Messaggio di Padre Rosario Mauriello

CASA SOLLIEVO SAN CAMILLO

ACIREALE 1996 – 2021

VENTICINQUE ANNI DE’ LA FANTASIA DELLA CARITÀ

Carissimi Confratelli, carissimi Amici,
desidero tanto che sulle nostre labbra risieda lo stesso grido del profeta Davide « Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia » (Sal 125,3). Le sue parole riassumono molto bene quello che noi camilliani abbiamo sperimentato in questi 25 anni di condivisione, di fraternità, di gioia ma soprattutto di apertura alla potenza dello Spirito santo che bussa, e bussando lascia un segno di amore a coloro che si aprono alla sua presenza.
Una storia nata nel centro storico di Acireale, a pochi passi da piazza Duomo, da venticinque anni esiste una struttura che si occupa di offrire sostegno materiale e spirituale ai più bisognosi: è il centro di accoglienza Casa sollievo San Camillo, inaugurato il 13 luglio del 1996. Una Casa che si sostiene e vive solo della Carità di uomini e donne amati dal Signore.
Una Casa per i poveri nata come una sfida … come signum contradictionis, segno di contraddizione rispetto ad una cultura che si infiamma alla vittoria del più forte, una cultura dello scarto, che offre il giusto solo a chi si può permettere il meglio, che cerca il separatismo e difende chi è più forte, una cultura della morte che afferma la sua supremazia sulla cultura della vita e della reciprocità.
Essere segno di contraddizione ci spinge sempre più ad entrare nel campo dell’impegno il quale è sempre vastissimo, certamente al di là delle nostre capacità di risposta: a tutti dobbiamo prestare i nostri orecchi, a tutti dobbiamo tendere la nostra mano, una mano amica, una mano che è stata ancora più tesa e aperta in questo contesto storico della pandemia, perché « fa risaltare, per contrasto, l’atteggiamento di quanti tengono le mani in tasca e non si lasciano commuovere dalla povertà, di cui spesso sono anch’essi complici » (PAPA FRANCESCO, IV giornata mondiale dei poveri, Tendi la tua mano al povero, n. 9, 15 novembre 2020). E questa mano si è concretizzata attraverso la Casa sollievo San Camillo e noi Camilliani insieme al grande esercito del volontariato, dei benefattori, delle Suore Camilliane Ministre degli Infermi e dei Religiosi Camilliani, abbiamo avuto il coraggio di proporre esperienze forti ed essenziali, da cui abbiamo aiutato a costruire robuste identità umane e cristiane, ispirate all’amore vero e alla solidarietà autentica.
In questi 25 anni abbiamo vissuto le esperienze di volontariato, la scelta in varie occasioni dal servizio civile alla spiritualità camilliana vissuta giorno dopo giorno, grazie alle varie solennità religiose: della Madonna della Salute, di san Camillo de Lellis, alle varie occasioni di fare festa con gli amici del centro, inserite nei cammini della vita ordinaria, possono essere semi di contributi alla crescita cristiana e alla formazione di uomini e donne capaci di essere soggetti attivi nella Comunità Acese e non uomini e donne senza volto.
La nostra preoccupazione di dare un indumento pulito, un pasto quotidiano, la cura dell’igiene grazie alla doccia settimanale, al centro di ascolto è già una maniera di produrre un’autentica cultura. Si tratta infatti di aiutare a comprendere il mondo in cui viviamo, a cogliere le dinamiche che lo attraversano, i meccanismi di una realtà che produce povertà ed emarginazione. La Casa sollievo San Camillo con la sua presenza viva diventa grazie all’operato di molti Acesi mediatore di cultura, educando ad evitare chiusure egoistiche e ad accogliere la diversità come ricchezza, in vista di una società in cui, il rispetto della vita, le differenze non impediscono una genuina solidarietà.
Dinanzi alla sublimità della bellezza dell’operato possiamo dire insieme all’apostolo Giovanni « Ciò che ho udito, ciò che i miei occhi hanno veduto e ciò che le nostre mani hanno toccato » (1Gv 1,1) ossia la Carne viva di Cristo nel povero e nell’abbandonato, nel dimenticato e rifiutato non è altro che una testimonianza concreta di quella fantasia della carità dello Spirito santo che anima il cuore di chi è aperto alla sua divina presenza. Una presenza sempre più ricca che ha spinto la Casa sollievo San Camillo in questi 25 anni a scrivere una pagina del Vangelo di grande significato per la Chiesa di Acireale, per l’Ordine Camilliano, per la Provincia Camilliana del Sud e per la città di Acireale e con la testimonianza della vostra vita, avete anche scritto una pagina nuova degli Atti degli Apostoli, scritta dalle mani e dal cuore di tanti di noi.
Per questo siamo qui, dunque, per ringraziare il Signore per quello che ha realizzato attraverso l’opera di tanti suoi discepoli, e per chiedere perdono per quello che non siamo riusciti a fare.
Grazie a tutti voi, per l’amore donato e lo zelo posto in ogni fessura di questa Casa, per imitare Gesù ed essere sempre più pronti a farsi, a sua imitazione, Buon Samaritano di quanti oggi vivono in condizioni di disagio o di abbandono. La Vergine Maria, la donna del servizio, sostenga in ogni momento la Casa sollievo San Camillo con la sua materna protezione. Assicuro da parte mia la preghiera per tutti voi qui presenti, per i vari collaboratori e volontari, per le Suore Ministre degli Infermi e i Religiosi Camilliani, per tutta la Diocesi di Acireale nella persona del Vescovo Antonino Raspanti e le varie Istituzioni civili ed invoco la potenza dello Spirito santo su tutta questa Opera camilliana e su tutti voi affinché sia sempre viva e bella l’Opera di Dio in mezzo al suo popolo.
Con sentimenti di grande gioia nella potenza dello Spirito santo, vi abbraccio fraternamente e chiedo la vostra benedizione e preghiera.

                                                                                 Il Superiore Provinciale

PPadre Rosario Mauriello M.I.


 

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