Missione Mariana all'Ospedale Monaldi di Napoli

MISSIONE MARIANA DEL ROSARIO DI POMPEI
17-18 dicembre 2021
IL VENERATO QUADRO PELLEGRINO DELLA B.V. MARIA DEL S. ROSARIO DI POMPEI
ALL’AZIENDA OSPEDALIERA DEI COLLI

Era l’anno 1948 quando il cardinale Alessio Ascalesi, arcivescovo di Napoli annunciava al popolo napoletano che avrebbe avuto inizio la Peregrinatio Mariae con l’immagine della Madonna del Rosario di Pompei, anzi precisò è più “esatto dire che torna tra noi, perché proprio da Napoli partì per il suo trono di Valle di Pompei”. Pellegrina per le tante città di Italia e oltreoceano, la Madre di Dio visitava e chiamava i figli dinanzi a quell’icona che ha fatto storia nella città pagana della Valle di Pompei.  
Napoli, con i suoi colori e profumi richiamava l’attenzione di colei che “grandi cose fece in lei l’Onnipotente” e nella visita della Vergine, al Sanatorio Principi di Piemonte di Napoli, attuale Azienda Ospedaliera dei Colli, Monaldi di Napoli, dove si trovavano 2.000 ammalati di t.b.c. i medici vollero avere l’alto onore di portare il quadro sulle loro spalle quasi a dichiarare necessario per la loro opera il patrocino della Vergine Maria.
Dopo 73 anni, l’evento si ripete e, in un momento storico dove l’umanità è stata piegata a causa di un virus, la COVID-19, la Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei ha desiderato di nuovo essere presente con la sua bella immagine, tra i figli che portano nella propria carne le ferite del Figlio Gesù.
Per quel che ci riguarda, l’immagine della Vergine del Rosario di Pompei ci venne a fare visita nei giorni 17-18 dicembre 2021 con un semplice passaggio all’Ospedale CTO di Napoli e del piazzale dell’Ospedale Cotugno, dove i relativi cappellani, medici e infermieri innalzavano la voce con la recita del Santo Rosario e con inni e lodi a Maria chiedevano salute agli ammalati e coraggio e forza per tutti coloro che erano chiamati alla “cura” del malato: tutto il personale ospedaliero. Con grande gioia e commozione arriva alle ore 10 all’Ospedale Monaldi, accolta da un continuo scampanio di campane a festa, che manifestava la gloria di Maria in mezzo al suo popolo. Un popolo che dagli albori della fede invoca Maria Madre di Misericordia.
Ad accogliere l’effige furono il Superiore provinciale dei Camilliani del Sud, padre Rosario Mauriello, la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, il professore Antonio Corcione, ideatore dell’evento, i Religiosi camilliani cappellani, medici e tutto il personale ospedaliero. La commozione fu grande quando entrò trionfalmente nella Chiesa del Santissimo Crocefisso e deposto accanto al presbiterio, si aveva la certezza che lei, Madre di tutti, guardava con tenerezza coloro che si stringevano intorno al suo Cuore Immacolato. Così, infatti, si esprimeva il direttore generale dell’Azienda dei Colli, Maurizio di Mauro: “L’immagine è venerata da milioni di fedeli in tutto il mondo ed è per noi una gioia poterla accogliere presso la nostra azienda ospedaliera. Vogliamo, con questo piccolo gesto, essere vicini ai pazienti ricoverati e a tutti gli ammalati”. Una vicinanza dell’amore materno, si percepiva nell’aria e negli occhi pieni di lacrime di coloro che sostavano dinanzi all’effige. Molti aspettavano le grazie come risposta alle richieste formulate dalla semplice preghiera del Vangelo dei poveri: il Santo Rosario.
La prima solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Ecc. Mons. Tommaso Caputo, arcivescovo prelato di Pompei. Nel cuore di ognuno presente alla santa Messa aveva la certezza che Mons. Tommaso, depositario e custode dell’icona mariana, spinto dallo Spirito santo voleva condividere con tutti noi, il grande dono di Maria che aveva fatto all’umanità. Certezza che si concluse alla fine della celebrazione con la Supplica alla Madonna di Pompei. Non si può descrivere la manifestazione gioiosa che abbiamo vissuto, la si vive soltanto e dinanzi al mistero dell’amore di Maria, si china il capo e si vive come figli amati e consolati da una mamma amorevole. Nel pomeriggio, il delegato del Santuario per le Missioni Mariane, Mons. Francesco Paolo Soprano, presiedeva con semplicità e profondo senso spirituale la solenne celebrazione. Uomo mite e coraggioso e infiammato dal fuoco dello Spirito santo, con semplicità fece dissetare il cuore dei presenti con l’importanza della recita del Santo Rosario nella vita quotidiana, citando dinanzi all’icona di Maria e alla sacra reliquia del beato Bartolo Longo le stesse parole che il beato sentì nel cuore: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo!”. In serata il Superiore provinciale dei Camilliani del Sud, padre Rosario Mauriello, durante la santa Messa in cui erano presenti vari dirigenti, medici e personale ospedaliero sottolinea l’importanza della cura del malato in tutte le fasi della vita assumendo, in chi assiste e cura l’infermo ad assumere l’atteggiamento del cuore materno, come Maria ai piedi della croce. Al termine fu consegnata una targa ricordo alla moglie del dottor Pasquale Corcione, per l’opera svolta nell’Azienda Ospedaliera.
Il giorno seguente, sabato 18 dicembre, prima di partire alla volta di Pompei, la solenne Messa e la supplica presieduta dall’arcivescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia, il quale con parole molto semplici ci portava lungo i sentieri dello Spirito ad avere una “sana” devozione mariana, sapendo cogliere nel momento storico della sofferenza il senso della vita e di poter essere seminatori e testimoni della cultura della vita. 
Ciò che ha colpito dell’evento, è stata la straordinaria capacità della Madonna pellegrina di richiamare attorno a sé, uomini e donne, desiderosi di riscoprire e alimentare la propria fede alzando lo sguardo verso di lei cha ha saputo dire che “santo è il suo nome”. Molto di più si poteva fare, ma a causa della pandemia e delle norme sanitarie hanno impedito molti ad incontrarsi con la Regina delle Vittorie sulle forze del male: la Madonna di Pompei. 
In tutte le celebrazioni delle sante Messe sono stati presenti i Religiosi camilliani della Provincia del Sud. Il mio ringraziamento a Sua Ecc. Mons. Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, all’arcivescovo prelato di Pompei, Mons. Tommaso Caputo, alla Missione Mariana del Rosario, a Mons. Francesco Paolo Soprano, delegato del Santuario per le Missioni Mariane, al prof. Antonio Corcione, alla Direzione Strategica dell’Ospedale dei Colli e le collaboratrici Ester e Marta, per aver reso possibile questo momento di raccoglimento e di preghiera, ma soprattutto allo Spirito santo che ha mosso i cuori di ognuno affinché la sua Sposa, Maria, sia stata presente in mezzo ai suoi figli.
Con gratitudine alla gloria di Dio.

Il Superiore Provinciale
Padre Rosario Mauriello














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