Rinnovo dei voti religiosi delle comunità camilliane del Sud Italia

 Dicembre 1591…

La mattina seguente Domenica 8 Dicembre 1591, giorno della Immacolata Concezione, accorse gran moltitudine di gente nella nostra Chiesa della Maddalena di Roma, nella quale per quel giorno Papa Innocenzo concesse l’indulgenza plenaria a tutti coloro che fossero stati presenti alla nuova professione. Doppo essere stata celebrata la Messa dall'Ill.mo Arcivescovo di Ragusa, Camillo, fatta prima la professione di fede, inginocchiato davanti al detto Arcivescovo fece la sua professione solenne:

“Io, Camillo, alla presenza della Santissima Vergine Madre di Dio e di tutta la corte celeste, faccio professione e voto solenne a Dio, nostro Signore, e a te molto Reverendo, che rappresenti Dio per concessione Apostolica in questo speciale ministero, di vivere in perpetua povertà, castità, obbedienza e di servire per sempre, quale principale ministero del nostro istituto, i poveri infermi anche appestati, secondo la forma di vita contenuta nella Bolla dell’Ordine dei Ministri degli Infermi e secondo le sue Costituzioni emanate per il presente e il futuro dall’autorità apostolica”.

Fatto questo, Camillo  accettò  tutte le altre professioni dei suoi compagni.

Finito di accettare le professioni, Camillo celebrò la Messa, comunicando tutti i nuovi Professi, sia Padri che Fratelli, e la sera li abbracciò tutti con sua infinita gioia. La medesima sera, per zelo della santa Povertà, comandò loro che ciascuno si espropriasse di quanto possedeva. Subito fu portato e buttato ai suoi piedi quanto essi possedevano. E fu cosa degna d'ammirazione vedere di che minime cose si facessero scrupolo, poiché portarono anche le scope, le scarpe, gli Uffici, le Corone, i reliquiari, le figurine e ogni altra cosa, pur minima che fosse. Persino il filo, aghi e pezze con i quali alcuni si rappezzavano gli abiti. Tali cose poi furono subito restituite loro da Camillo, dicendo che gliene concedeva solamente l'uso.

Pochi giorni doppo andarono  tutti alle sette Chiese a ringraziare Sua Divina Maestà di tanta grazia. Camillo, camminando per strada, parlava ad alta voce delle meraviglie fatte da Dio nella fondazione di questa pianta. Diceva:

“Nolite timere pusillus Grex (non temere, piccolo gregge), verrà tempo che questa piccola famiglia si spargerà per tutto il mondo, e che questo Istituto santificherà molti dei nostri”.

All’udire questo, molti di loro, pieni di giubilo, si offrivano di andare persino nelle terre degli infedeli a ricevere il martirio, e a morire per amore di Dio nel servizio degli appestati.









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