L'8 settembre, Festa della Natività della Beata Vergine Maria, è una data importante per i Camilliani. In questo giorno, infatti, nel 1584, Camillo vestiva dell'abito i primi compagni, associati a lui nella missione di servizio agli ammalati. Quest'anno, i professi temporanei della Provincia Siculo-Napoletana, Salvatore, Alessandro, Domenico e Gianluca, assieme al Provinciale Fratel Carlo Mangione e ad altri 4 confratelli, P.Alfredo, P.Luigi, P.Jean Pierre e Fratel Mariano Pio, hanno vissuto questo giorno in modo particolarmente intenso. Il gruppo è partito stamattina all'alba dalla stazione di Napoli-Afragola con destinazione Roma. Arrivati lì, dopo un momento di preghiera alla Basilica di Santa Maria Maggiore, si sono recati in Via Giusti, presso la Casa Madre delle Figlie di San Camillo. La Superiora, nonché Vicaria Generale Suor Laura Cortese e le sorelle hanno riservato un accoglienza molto cordiale e affettuosa, offrendo ai religiosi una ricca colazione. È stato non solo un momento di fraternità ma anche di intensa spiritualità, nella visita del museo della casa che custodisce ricordi e reliquie dei Fondatori Beato Luigi Tezza e Santa Giuseppina Vannini. Il gruppo, poi, accompagnato da suor Laura ha proseguito il cammino verso la Casa Generalizia dei Camilliani in Piazza della Maddalena. Padre Gianfranco Lunardon, Vicario Generale, ha aiutato i religiosi a compiere un "viaggio dell'anima" raccontando la storia di quei luoghi che hanno visto i primi passi dell'Ordine, in una feconda armonia tra passato e presente. Al gruppo si sono aggiunti, oltre alle sorelle Figlie di S.Camillo, anche altri religiosi della Provincia Romana. A seguire, ci si è recati nel Cubiculum, l'antica infermeria in cui Camillo morì il 14 luglio 1614 e oggi trasformata in cappella. Qui, il Superiore Generale Padre Pedro Celso Tramontin ha presieduto l'Eucarestia, durante la quale i professi hanno rinnovato la loro professione religiosa. Il Generale, sottolineando il fatto di trovarsi in un luogo importante, caro alla storia dell'Ordine, ha esortato tutti a dire il proprio sì al Signore con fiducia, sull'esempio di Maria, che si è fidata senza riserve e di San Camillo, che ha dato tutto se stesso consumandosi nella Carità verso gli infermi. Prima della benedizione finale, Fratel Carlo ha dato lettura del Transito, il racconto degli ultimi giorni e delle ultime ore di San Camillo. Un momento commovente e toccante, in cui si è avvertita tutta la presenza dello spirito del Fondatore che, come promesso sul letto di morte, continua a inviare le mille benedizioni non solo ai confratelli a lui contemporanei, ma anche ai futuri.
Il pranzo assieme alla comunità della Maddalena è stato un momento di gioiosa fraternità, in occasione anche dell’anniversario di professione di alcuni confratelli e del 45esimo compleanno di P.Alfredo Tortorella.
Il pomeriggio è proseguito con la visita alla Basilica di San Pietro, prima di rientrare a Napoli in serata.
Una giornata davvero di grazie, dal sapore di fraternità camilliana che sicuramente riscalda i cuori e li rinsalda a vivere con ancora più forza e vigore la sequela di Cristo Misericordioso, sulla scia del carisma donato dal Gigante della Carità che ancora oggi è vivo ed attuale.
IN VIAGGIO PER ROMA
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